Il Kirtan è un’opportunità di arresa al cuore.
Una chiave preziosa per accedere alla pace e alla beatitudine.
Si canta in gruppo seguendo gli strumenti e le voci che conducono il canto. Segue l’insegnamento di Neeraja e il satsang.
Anche il mare si agita. Anche il vento d’estate alza la sabbia. Ma il fondo non si muove. La quiete non va cercata. È solo la mente che ha inventato il rumore e poi ti ha mandato a cercare una via d’uscita. Lo specchio del mondo dove tutto vuole qualcosa, non disturba la meditazione. Semmai, la svela. Quando ogni cosa spinge, consuma, abbaglia e seduce c’è uno spazio che non partecipa al gioco. Eppure… contiene tutto. Calatevi lì, dove nulla ha bisogno di pace per essere pace.
Il Kirtan è un’opportunità di arresa al cuore.
Una chiave preziosa per accedere alla pace e alla beatitudine.
Si canta in gruppo seguendo gli strumenti e le voci che conducono il canto. Segue l’insegnamento di Neeraja e il satsang.
Il Kirtan è un’opportunità di arresa al cuore.
Una chiave preziosa per accedere alla pace e alla beatitudine.
Si canta in gruppo seguendo gli strumenti e le voci che conducono il canto. Segue l’insegnamento di Neeraja e il satsang.
Il Kirtan è un’opportunità di arresa al cuore.
Una chiave preziosa per accedere alla pace e alla beatitudine.
Si canta in gruppo seguendo gli strumenti e le voci che conducono il canto. Segue l’insegnamento di Neeraja e il satsang.
Quando nulla resta
“Chi sono io?” non è una domanda in cerca di risposta. È la domanda che mette fine a tutte le domande. È un fuoco che brucia ogni concetto, ogni supposizione, ogni illusione. Quando la poni, appare il silenzio, vasto, vuoto. Ma quel vuoto non è la risposta. La vera risposta è riconoscere 'ciò che sa' che c’è il vuoto. Chi lo sa? Rimani lì, senza muoverti. Appena ti muovi, quel nulla diventa un oggetto, un’altra esperienza. Ciò che sei non è un’esperienza. Le esperienze cambiano. Il Sé non cambia. Tu sei sempre qui, in ogni istante.
