Inizia oggi, 17 ottobre, la festività di Navaratri, ‘le nove notti di Durga’, dedicata alla Madre divina, l’espressione femminile di Dio.

Durga è l’energia primordiale che permea l’intero universo.
Devi Durga è colei che rimuove ogni sofferenza del cuore.

È un momento di purificazione profonda in cui si ammettono le proprie ‘mancanze’ e ci si ‘pente sentitamente’ con il proposito di avviarsi verso un futuro più consapevole con energie spirituali più pure e più forti.
È l’inizio di una nuova fase nelle nostre vite e apporta innumerevoli benefici su piani fisici e sottili.

In questi giorni ci si dedica alla meditazione e alla propria pratica spirituale. Si osserva il silenzio e ci si ritira nella solitudine evitando associazioni malsane e atteggiamenti impropri.

In molte tradizioni dell’India meridionale, i primi tre giorni sono dedicati a Durga, espressione divina di forza, di potente energia capace di distruggere i demoni dell’egoismo.
I tre giorni seguenti si adora Lakshmi, espressione della generosità, della luce che disperde l’ignoranza, della prosperità fisica e spirituale.
Gli ultimi tre giorni sono incentrati invece sulla venerazione di Sarasvati, espressione della conoscenza pura e dell’arte.

Al termine delle nove notti, il decimo giorno, si celebra Dasahara, ciò che dissolve le dieci colpe o errori.
Questo decimo giorno è anche noto come Vijayadashami, ‘il decimo giorno della vittoria’ in cui viene sconfitta la causa di ogni male, rappresentata dal demone Ravana e si brucia l’effige del demone mentre tutti cantano gioiosamente vittoria!

La celebrazione del Vijayadashami è particolarmente sentita nello stato del Karnataka, in particolare nella città di Mysore.
Il sacro testo del Mahabharata racconta che fu proprio a Mysore dove i fratelli Pandava, nel loro 14° anno di esilio, decisero di nascondere le loro armi divine e speciali sotto l’albero dello shami (Mimosa suma), per tutta la durata dei dieci giorni di Navaratri.
I fratelli pregarono arditamente la Devi Durga di proteggere le loro armi fino al loro ritorno che avvenne dopo un anno.
Trovate le armi intatte, quello stesso giorno, si diressero verso i loro nemici e con l’aiuto della Devi li sconfissero.
Ancora oggi vi è l’usanza di scambiarsi un ramoscello di mimosa come augurio di vincere sul male.

Possa la Madre, che è la forma della coscienza suprema, l’origine e la fonte di ogni conoscenza, ispirare ed elevare il nostro intelletto.
Hari Om Tat Sat